Sette e Ottocento
Natività di Nostro Signore

Costruita alla fine del Seicento per l'Arciconfraternita della Compagnia della Natività, custodisce alcune fasce appartenute, secondo la tradizione, a Gesù Bambino, donde il titolo.

Specifiche | Chiesa annessa-Chiesa nazionale (Congo)-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Lorenzo in Damaso |
Proprietà | Ente Religioso Cattolico |
Affidamento | Cappellania dei Migranti |
Accesso | Da MER a DOM 17.00-19.00 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma – Newton Compton -2004; Roma Sacra- Itinerario 8 –Natività di Ns. Signore Gesù Cristo-Elio De Rosa ed.-1996 |
Indirizzo | Piazza Pasquino – Rione Parione |
Realizzazione | Chiesa originaria di fine Seicento, ricostruita nel 1862 |
Stile architettonico | Neorinascimentale |
Architetto | Andrea Busiri Vici (1818-1911) |
da non perdere | Altare maggiore |

Storia
La chiesa esisteva già alla fine del XII secolo in quanto ricordata in una bolla di Papa Urbano III del 1186 come “Sancti Pantaleonis de Pretecarolis”. Questa chiesa venne eretta nel 1692 e affidata all'Arciconfraternita della Compagnia della Natività (detta degli Agonizzanti perchè gli adepti pregavano per gli agonizzanti e per i condannati a morte). Nel XVIII secolo fu utilizzata anche dall'Università dei Pellicciari, corporazione dei pellicciai. La chiesa fu restaurata più volte; l'ultimo nel 1862, curato da Andrea Busiri Vici, quando fu ricostruita ed assunse l'aspetto attuale. Attualmente è la chiesa nazionale della comunità congolese.
Esterno
La facciata è a forma di capanna in tre ordini verticali; al centro si trova il portale neorinascimentale, con stipiti minuziosamente decorati e la scritta evangelica in latino “Gloria in excelsis Deo”. Lateralmente, due nicchie con volta a conchiglia e due oculi costituiscono un ulteriore elemento di decoro. Sull’architrave si legge: Deo Iesu Infanti Sacrum ("Luogo santo a Dio Gesù Bambino").
Interno
L’interno si presenta a navata unica di quattro campate, con volta a botte e due altari su ogni lato.
La prima campata della navata è occupata dal vestibolo d'ingresso, sopra il quale si trova la tribuna dell'organo con balaustra in legno.
Le altre tre campate sono separate da coppie di lesene corinzie costolonate che sostengono trabeazioni laterali, da cui scaturisce la volta a botte del soffitto, affrescata a scomparti nei quali sono inserite le figure Di Profeti, di S. Giuseppe e dello Spirito Santo, opere di Stanislao Bartolini.
Nel primo vano, l’altare del lato destro è dedicato a S. Michele Arcangelo, raffigurato nella pala d'altare mentre sconfigge Satana, opera di Mario Garzi. Quello di sinistra ha una pala d'altare raffigurante S. Antonio Abate di Michelangelo Cerruti.
Nel secondo vano, dopo l’arco trionfale, l’altare a destra è dedicato al Crocifisso con esemplare ligneo dipinto, quello di sinistra alla Madonna Addolorata.
Il presbiterio ha una bassa volta a botte cassettonata in ottagoni con rosoni. L’altare maggiore è addossato alla parete di fondo e sopra di esso è appesa la grande pala che raffigura la Natività, opera di Giovanni Paolo Melchiorri. È affiancato da una coppia di dipinti raffiguranti S. Gioacchino e S. Giovanni Battista. Le pareti laterali del presbiterio presentano due scene ad affresco raffiguranti l'Adorazione dei Magi e la Circoncisione.

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