Sette e Ottocento
Santa Caterina da Siena a via Giulia
Chiesa legata alla storia dell'Arciconfraternita dei Senesi, rappresenta un passaggio obbligato per la conoscenza della cultura figurativa del secondo Settecento romano.
Specifiche | Chiesa annessa-Chiesa regionale (Toscana)-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Lorenzo in Damaso |
Proprietà | Arciconfraternita di S. Caterina da Siena |
Affidamento | Clero diocesano |
Accesso | Da LUN a SAB 17:00-19:00; DOM 10:30-12:00 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004; Roma Sacra–Itinerario 12- Elio De Rosa editore-1998; F. Gizzi- Le Chiese di Roma del Sette e Ottocento-Newton-1995. www.arciconfraternitasantacaterina.it |
Indirizzo | Via Giulia, 152 – Rione Regola |
Realizzazione | Edificata nel 1526, demolita e ricostruita nel 1766 |
Stile architettonico | Rococo |
Architetto | Baldassarre Peruzzi (1481-1536)-Paolo Posi (1708-1776) |
da non perdere | Abside; sotterranei |
Storia
Fondata dall’Arciconfraternita di S. Caterina da Siena, quale chiesa con annesso ospizio per pellegrini e connazionali infermi, inserendola nel progetto della nuova strada che diede origine all'attuale via Giulia, dove risiedevano e svolgevano le loro attività commerciali molti senesi.
La chiesa fu costruita intorno al 1526 su progetto di Baldassarre Peruzzi ma nel tempo le frequenti esondazioni del Tevere minarono le fondamenta rendendone necessaria nel 1776 la demolizione e la ricostruzione su progetto di Paolo Posi. Durante la ricostruzione andarono perduti quasi tutte le decorazioni della vecchia chiesa.
Esterno
La facciata, che richiama forme borrominiane, è segnata da colonne e presenta due ordini con a coronamento un timpano triangolare. Ai lati della finestra centrale del secondo ordine, sono raffigurati i simboli del Senato della città di Siena e i gruppi di Romolo e Remo e di Senio e Ascanio, con la lupa, simbolo di Siena che, secondo la tradizione, fu fondata da Remo.
Interno
L’interno ha un’unica navata affiancata da due cappelle per ogni lato e copertura a botte decorata a stucco da Giovanni Battista Marchetti. Sulle pareti laterali sono posti grandi tondi, di autori diversi, che hanno come tema generale la vita e le visioni di S. Caterina.
La prima cappella sul lato destro è dedicata a S. Bernardino da Siena e la pala d'altare raffigura S. Bernardino che predica il nome di Gesù di Salvatore Monosilio. La cappella successiva è dedicata a S. Bernardo Tolomei e la pala d'altare raffigura La visione di Cristo a S. Bernardo Tolomei, opera di Niccolò La Piccola.
Nel catino absidale campeggia il grande affresco di Lorenzo Pecheux de Lyon che raffigura il Ritorno di Gregorio XI da Avignone (1773), per il quale tanto si adoperò S. Caterina da Siena. Nel presbiterio invece, trova spazio il dipinto di Gaetano Lapis, lo Sposalizio mistico di Santa Caterina (1768).
Passando al lato sinistro si incontra la cappella dedicata all'Assunzione della Madonna con la pala d’altare opera di Tommaso Conca.
La cappella successiva è dedicata a Papa San Gregorio VII e la pala d'altare, opera di Domenico Corvi, mostra il papa che spegne con un gesto di benedizione l'incendio appiccato in Vaticano dalle truppe di Enrico IV. In questa cappella si trova il monumento funebre di Paolo Posi, architetto della chiesa, opera di Giuseppe Palazzi.
Nei sotterranei della chiesa si trova l’antico cimitero dell’Arciconfraternita dei Senesi e, attraversando un cortile, si raggiunge l’oratorio preceduto da una statua della santa.
La chiesa e gli ambienti annessi si estendono fino al lato opposto dell'isolato, su via di Monserrato, dove nel 1912 è stata rifatta la facciata a imitazione di quella della casa natale di santa Caterina a Siena in località Fontebranda.
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