Il Rinascimento
Sant'Eligio dei Ferrari

Edificata nel 1513 dall'Università dei Ferrai, deve il suo nome al santo protettore dei lavoratori del ferro.

Specifiche | Rettoria-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Maria in Portico in Campitelli |
Proprietà | Ente Religioso Cattolico |
Affidamento | Clero di altra diocesi |
Accesso | DOM 10:30-12:00 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma – Newton Compton -2004; TurismoRoma.it arciconfraternitasanteligio.org |
Indirizzo | Via di San Giovanni Decollato, 9 – Rione Ripa |
Realizzazione | Costruita nel 1561-1562 ebbe numerose modifiche; la facciata è stata ricostruita nel 1903 |
Stile architettonico | Rinascimentale e barocco |
Architetto | Giovanni Battista Mola (1586-1665); Giovanni Battista Ferrabosco (1645-1656); Carlo Maria Busiri Vici (1856-1925) |
da non perdere | Soffitto a cassettoni; Tela dell’altare maggiore |

Storia
Fu fatta edificare nel 1513 dall'Università dei ferrai o ferrari e dedicata al loro santo protettore, Sant’Eligio, vescovo di Nojon, chiamato popolarmente anche sant’Alò, per corruzione del nome francese Eloy.
L'edificio sorge sull'area della più antiche chiese di San Martino de Monte Tito (XII secolo), e di San Giacomo d'Altopascio (inizi del XIV secolo), entrambe concesse all'università dei Ferrari che fino al 1509 comprendeva oltre ai fabbri anche gli orefici, che poi costituirono una confraternita propria. La chiesa subì numerose modifiche nei secoli; nel 1641 gli interni vennero restaurati da Giovanni Battista Mola e Giovanni Battista Ferrabosco. Dalla fine del Seicento e per circa un secolo, l’edificio subì altri restauri e interventi decorativi che definirono l’aspetto attuale della chiesa. La facciata fu ricostruita agli inizi del Novecento da Carlo Busiri Vici in forme cinquecentesche.
Esterno
La facciata, frutto dei restauri compiuti dal Busiri Vici tra il 1903 e il 1905, riproduce fedelmente le forme della facciata cinquecentesca. E’ in mattoni rosso vivo, ad un piano con quattro pilastri dorici in basso rilievo che poggiano su piedistalli in pietra calcarea. Il portale presenta un frontone triangolare su cui un'epigrafe ricorda la proprietà della chiesa da parte della Confraternita dei Ferrari. Il campanile a vela è a struttura aperta con due archi sovrapposti e sormontato da un piccolo timpano triangolare.
Interno
L'interno, riccamente decorato, è a navata unica con tre altari a nicchia per lato; il soffitto, in legno e stucco dorato, realizzato alla fine del XVI secolo, presenta al centro lo stemma dell’Università dei Ferrari.
Sul lato destro della navata si incontrano gli altari dedicati a S. Antonio d’Egitto, alla Sacra Famiglia e alla Salita al Calvario. Prima del presbiterio, sulla destra è esposta una statua in legno policromo rappresentante S. Eligio vescovo (seconda metà del XV secolo).
Nell’abside, ricca di marmi e stucchi, è posto l’altare maggiore che ospita una Madonna in trono affiancata da S. Giacomo e dai vescovi Eligio e Martino, opera di Girolamo Siciolante da Sermoneta (fine XVI secolo).
Passando al lato sinistro si trovano gli altari dedicati al Crocifisso, a S. Ampelio e a S. Orsola.
Sulla cantoria (1690), in controfacciata, si trova l'organo a canne degli inizi del Novecento.

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