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San Tommaso di Canterbury - Le Chiese di Roma

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panoramica
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cupole di Roma
Sette e Ottocento
San Tommaso di Canterbury
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Una chiesa con un passato che si intreccia con la storia d'Inghilterra ma ancora oggi luogo di cultura e fede che affonda le sue radici in epoche lontane. E’ la chiesa nazionale degli Inglesi cattolici.
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Specifiche
Chiesa annessa-chiesa nazionale (Inghilterra)-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Lorenzo in Damaso
Proprietà
Venerabile Collegio della Missione Inglese
Affidamento
Clero di altra diocesi
Accesso
DOM 9:30-11:00; MER 18:30-19:30

Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004;
Roma Sacra – Itinerario 12- San Tommaso di Canterbury-1998;
F. Gizzi- Le Chiese di Roma del Sette e Ottocento-Newton-1995
www.vecrome.org
Indirizzo
Via di Monserrato, 45 – Rione Regola
Realizzazione
Già presente nel VII secolo, fu restaurata nel XVI e XVII secolo e infine riedificata nell’Ottocento
Stile architettonico
Neoclassico
Architetto
Pietro Camporese il Giovane (1792-1873) -Virginio Vespignani (1808-1882)
da non perdere
Dipinti delle pareti laterali; monumenti funebri
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Storia
Era nota già nel VII secolo con il nome di Santissima Trinità degli Scozzesi, ma con i Giubilei del Trecento l’aumento dei pellegrini inglesi a Roma rese necessaria la costruzione di un ospizio a cui venne annessa la preesistente chiesa: il complesso prese il nome di Ospizio della Santissima Trinità e San Tommaso di Canterbury. Dopo lo scisma e la costituzione della Chiesa Anglicana, divenne il rifugio dei cattolici inglesi che fuggivano la persecuzione di Enrico VIII. Nel 1579 Gregorio XIII affidò l’intero complesso ai Gesuiti, i quali trasformarono l’ospizio in Collegio Ecclesiastico per studenti inglesi e restaurarono la chiesa. Dopo un ulteriore restauro nel XVII secolo il luogo di culto, duramente danneggiato a fine Settecento durante l’occupazione francese di Roma. Si dovette attendere più di mezzo secolo per una ristrutturazione del complesso. La chiesa fu nuovamente ricostruita nel 1869 su disegno di Pietro Camporese il Giovane e dedicata a S. Tommaso di Canterbury, al secolo Thomas Becket; poi, ci furono successivi interventi di Luigi Poletti e Virginio Vespignani che dettero all'edificio del Collegio un assetto eclettico con due piani e due ammezzati.
Esterno
La chiesa prospetta su via di Monserrato con il fianco destro, sul quale apre un portale in stile eclettico neoromanico affiancato da quattro oculi tondi con sopra finestre centinate. L’ingresso principale è di uso interno al Collegio ed è accessibile dall’atrio e dal corridoio. Il campanile della chiesa, unico elemento sopravvissuto del progetto seicentesco di ricostruzione della chiesa, non è annesso all'edificio ma sovrasta un'ala del collegio retrostante. Fu costruito nel 1685 e si sviluppa su due piani oltre il tetto dell'ala.
Interno
L’interno presenta una semplice pianta rettangolare a cinque campate ed è preceduto da un vestibolo, che occupa la sua prima campata, e una navata centrale a quattro campate con navate laterali. Le navate laterali e il vestibolo sono sovrastati da un loggiato che costituisce un secondo piano della chiesa. Nel vestibolo sono presenti affreschi nella lunetta raffiguranti episodi della storia del Collegio.
Nei pennacchi degli archi della navata centrale sono presenti tondi con ritratti di santi legati all'Inghilterra.
Le pareti del loggiato presentano un ciclo di affreschi che mostrano le sofferenze dei martiri della Riforma. Sul lato destro, sopra due altari, sono esposti un dipinto del Cavalier d’Arpino raffigurante S. Gregorio Magno e un altorilievo seicentesco raffigurante la Crocifissione.
Al centro dell’abside si trova la pala d’altare con la Santissima Trinità di Durante Alberti (1583 ca.): questa opera è nota come "Il quadro dei martiri" e presenta S. Thomas Becket e Edmund re e martire.
Nella chiesa sono custoditi numerosi monumenti funerari, tra cui quello di Tommaso Dereham, progettato da Ferdinando Fuga, con dettagli scultorei di Filippo Della Valle (1739).
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GALLERY

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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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