Il Barocco
San Sebastiano al Palatino

Situata in un angolo appartato, sul colle Palatino, questa una chiesa custodisce storie di martiri e fede, intrecciate con la storia sacra e artistica della città.

Specifiche | Rettoria-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Maria in Portico in Campitelli |
Proprietà | Ente Religioso Cattolico |
Affidamento | Ordine dei Frati Minori (OFM) |
Accesso | Da LUN a GIO 17:30-19:00; DOM 11:30-12:30 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma – Newton Compton -2004; Roma Sacra-Itinerario 3 – Elio De Rosa editore-1995 sansebastiano.fraternita-gerusalemme.it |
Indirizzo | Via di San Bonaventura, 1 – Rione Campitelli |
Realizzazione | Chiesa originaria del IX secolo, ricostruita nel XVII secolo |
Stile architettonico | Barocco |
Architetto | Luigi Arrigucci (1575-1647) |
da non perdere | Affreschi del X secolo; altare maggiore con pala “Martirio di S. Sebastiano” |

Storia
La chiesa fu eretta tra la fine del IX secolo e gli inizi del X, in prossimità del luogo in cui fu martirizzato S. Sebastiano, come S. Maria in Palladio, alla quale fu annesso un convento. Nei secoli seguenti cadde in rovina e all’inizio del XIV secolo l’intero complesso fu addirittura trasformato in casale di campagna. Acquistato dalla famiglia Barberini la struttura fu restaurata radicalmente tra il 1626 e il 1631, e la chiesa fu definitivamente titolata a S. Sebastiano. I lavori, diretti da Luigi Arrigucci, comportarono il riutilizzo di parte dell'antico tessuto della chiesa, in modo particolare gli affreschi dell’abside, ma altri andarono perduti. Alti restauri sono stati effettuati nel corso del XX secolo. Dal 2016, la chiesa è stata affidata alle Fraternità Monastiche di Gerusalemme.
Esterno
Il portale d'ingresso dalla strada presenta un portale ad arco, sopra il quale si trova una cornice quadrata coronata da un frontone triangolare; il pannello contiene una raffigurazione in mosaico di S. Sebastiano.
La facciata, semplice ed elegante, è decorata con le api barberiniane e termina con un timpano triangolare. Sul lato sinistro della chiesa è annesso il piccolo convento. Contiene tessuti medievali, risalenti al XII secolo con alcune testimonianze di una precedente torre fortificata.
Interno
L’interno presenta una sola navata con una piccola abside decorata con affreschi del X secolo.
La parete di destra ha un dipinto del XX secolo raffigurante l’Apparizione della Madonna con il Bambino a S. Francesco e un piccolo altare ligneo settecentesco con un dipinto ovale raffigurante la Madonna con il Bambino.
Nel presbiterio, le lunette, i pennacchi e la cupola furono affrescati da Bernardino Gagliardi tra il 1633 e il 1636. Nella cupola è raffigurato Dio Padre con gli Angeli e nei quattro pennacchi sono raffigurate le figure allegoriche della Fede, Carità, Fortezza e Penitenza. Nelle lunette sono raffigurati S. Sebastiano curato da S. Irene e Angeli con le palme.
Sulla parete del presbiterio sono presenti frammenti con figure degli Anziani dell’Apocalisse, Profeti e Sante pertinenti al ciclo pittorico del X secolo.
L'edicola dell'altare in marmi policromi presenta una coppia di colonne corinzie in marmo rosso, che sostengono le estremità di un frontone triangolare spezzato su pilastri. Nel frontone è inserita una croce. Dove un tempo si trovava la pala d'altare, oggi nell'abside si possono osservare gli affreschi del X secolo.
Nel registro superiore del catino è raffigurato Cristo tra S. Lorenzo e S. Sebastiano a destra e S. Stefano e S. Zotico a sinistra. Nel registro sottostante è raffigurato l'Agnello Mistico con dodici pecore che rappresentano gli apostoli. Nel registro inferiore è raffigurata la Madonna tra due angeli e le sante Agnese, Caterina, Lucia e Cecilia. Sotto questo si trova un affresco separato aggiunto nell'XI secolo, che mostra S. Benedetto tra i santi Pietro e Paolo.
Sulla parete sinistra è posto un dipinto che raffigura il Martirio di S. Sebastiano, opera di Andrea Camassei del 1633.
Sulla controfacciata trovano spazio diciannove acquerelli, copie ottocentesche eseguite per conservare memoria delle pitture medievali andate distrutte nel corso dei restauri del Seicento.

GALLERY
