Sette e Ottocento
Santa Maria della Quercia

Ricca di fascino e storia, è una piccola chiesa nascosta tra le tante strade e vicoli del rione Regola, vicino a Piazza Farnese.

Specifiche | Chiesa annessa- luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Lorenzo in Damaso |
Proprietà | Venerabile Compagnia della Ss. Madonna della Quercia dei Macellari di Roma |
Affidamento | Clero diocesano |
Accesso | Da LUN a VEN 9:00-12:00 con prenotazione; DOM 10:00-12:00 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004; Roma Sacra – Itinerario 13- Elio De Rosa editore-1998; F. Gizzi- Le Chiese di Roma del Sette e Ottocento-Newton-1995. www.confraternitamacellairoma.org |
Indirizzo | Piazza della Quercia, 27 – Rione Regola |
Realizzazione | Sorta su una preesistente chiesa medievale agli inizi del Cinquecento, fu riedificata nel XVIII secolo |
Stile architettonico | Rococo |
Architetto | Filippo Raguzzini (1690-1771) - Domenico Gregorini (1692-1777) |
da non perdere | Immagine della “Madonna della Quercia” |

Storia
La chiesa sorge sul luogo della medievale San Nicolò de Curte, così chiamata forse perché parte di un complesso edilizio degli Orsini con le caratteristiche di una corte, con torri, stalle, pozzi e orti racchiusi all’interno di un muro di cinta. All’inizio del Cinquecento, Papa Giulio II Della Rovere concesse ai viterbesi residenti a Roma di portarvi il culto della Madonna della Quercia, un’icona mariana grazie alla quale la città di Viterbo aveva superato una grave epidemia di peste. La chiesa prese così il nome attuale, gradito anche dal pontefice dal momento che la quercia era l’emblema della sua famiglia.
Tra i viterbesi che si erano stabiliti in città, molti lavoravano come macellai. Fu quindi naturale per l’allora corporazione che li riuniva scegliere come propria protettrice proprio la Madonna della Quercia e trasformare la chiesa nella sede della propria confraternita, avviando una serie di lavori di ammodernamento. I restauri non si rivelarono però sufficienti e nel 727i la confraternita decise di ricostruire ex novo la chiesa: i lavori furono affidati a Filippo Raguzzini e proseguiti da Domenico Gregorini. Restauri furono eseguiti nel 1864 ad opera di Andrea Busiri-Vici e nel corso del XX secolo. Santa Maria della Quercia è ancora oggi la chiesa dei macellai di Roma, che una volta l’anno celebrano una festa davanti alla chiesa e in piazza Capo di Ferro.
Esterno
La facciata, disegnata da Filippo Raguzzini, è uno dei pochissimi esempi di architettura sacrale rococò romana. E’ di forma convessa con un alto sottotetto. Sul tetto si trova un giardino. Il campanile si trova all'angolo del tetto dell'alto edificio a destra della chiesa, e presenta due archi per campane, affiancati sotto un frontone triangolare.
Interno
L’interno è a croce greca con cupola e due altari laterali. L'aspetto attuale dell'interno non è quello che aveva concepito Raguzzini, ma risale al restauro di Busiri-Vici del 1864.
Le decorazioni in marmo e in stucco furono eseguite da Paolo Croppi Lega, mentre Guido Molinari abbellì con affreschi la cupola, i pennacchi e le lunette sopra le cappelle. Nella cupola Molinari dipinse Le Litanie della Vergine con angeli. I pennacchi recano quattro Profeti: Isaia, Mosè, Davide ed Ezechiele. Nella lunetta sopra l'altare maggiore è raffigurata L'Incoronazione della Vergine, Sull’altare maggiore è posta immagine della Madonna della Quercia, con una cornice in cui spiccano gli emblemi dell’Università dei Macellari,
Le due cappelle laterali sono decorate in modo molto simile: l’altare di destra ha come pala il dipinto settecentesco raffigurante Il Battesimo di Cristo, attribuito a Pietro Barbieri. Sull'altare sinistro è conservata una Crocifissione, attribuita a Filippo Evangelisti (XVIII secolo).
La controfacciata presenta una cantoria scolpita a motivi floreali e teste di angeli.

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